Clipeo #3#4 (femminile/maschile/maschile/femminile)  Argilla, sughero dipinto, carta da parati, legno 30x30 cm ca. 2024
Clipeo #3#4 (femminile/maschile/maschile/femminile) Argilla, sughero dipinto, carta da parati, legno 30x30 cm ca. 2024

Ho creato forme inesistenti nel mondo: interrogami sulla vita per comprendere l’umano.

Neutralizzato il sogno autoritario del logocentrismo come desiderio di un fondamento teorico su cui costruire il “bisogno di verità” della metafisica, indagando ciò che sta oltre il potere della soggettività, si giunge al luogo del “pensare altrimenti” mai posizionabile all’interno di una logica oppositiva. Ciò che Derrida chiama differance, di per sè indecidibile, si sottrae al gioco delle scelte. Così maschile e femminile come opposte soluzioni sono sufficienti a chiudere il cerchio dell’identità? 


Chordae Cordīs  - Cotone, argilla - 16x16x6 cm - 2024
Chordae Cordīs - Cotone, argilla - 16x16x6 cm - 2024

Nei termini latini cor(d) e chorda, e greci kểr e kardía e negli odierni italiani ‘corda’ e ‘cuore’ troviamo la stessa radice etimologica indoeuropea *k che ha il senso di piegare, di avvolgere, di cosa curva.

In un intreccio di cordoni di cotone, che per forma rimanda al cesto o al nido, è adagiato un cuore pietrificato. Il motivo della cura, e del culto che ne deriva, è inteso come ciò che ha importanza nella società in cui viviamo. I valori della carità e della compassione si vanno perdendo, si fanno più investimenti nell’industria bellica che nella sanità pubblica, si assiste impotenti alla morte degli innocenti, un’assurda normalità in cui la nostra vita tutto sommato va avanti. Simbolicamente questa “offerta” assume nei confronti della divinità la richiesta di una guarigione universale da tanti mali che, più che fisici, sono spirituali.


Bluebird - Installazione - 100x100x10 cm - Materiali vari: legno, argilla, acrilico, penna a sfera, grafite, carta, stoffa e pelle, vetro, piume 

Nel mio cuore 

c’è un uccello azzurro

che vuole uscire,

ma con lui sono inflessibile,

gli dico: rimani dentro,

non voglio che nessuno ti veda.


Nel mio cuore 

c’è un uccello azzurro

Che vuole uscire

Solo di notte qualche volta

quando dormono tutti.

Le parole sono tratte dal componimento “Un uccello azzurro” di Charles Bukowski.

In un mondo fatto di delusioni e fulminei incanti, un uomo preferisce tener al riparo l’uccello blu che ha nel cuore, da una realtà gelida e desolata.
Un uccello custodito con amore, ma che spesso non si lascia volare liberamente per tenerlo al riparo dalle brutture della vita.
Un uccello che freme, che anela alla libertà, che ansima e che, forse, resterà per sempre dentro una gabbia che abbiamo costruito noi stessi per difenderci. 

L’installazione è composta da otto elementi quadrati, ovvero i fondi e i coperchi di quattro scatole in legno recuperate, che si possono inserire una nell’altra, una sull’altra o appendere liberamente nello spazio, a piacere. La più piccola contiene sottovetro tre piume di colomba dipinte con pigmento blu e una poesia del 1916, scritta da un bambino durante la prima guerra mondiale. 

I disegni anatomici incorniciati sono realizzati a grafite su carta. 


“Storia minima 1 - Beyond boundaries” Legno, smalto acrilico, stoffa, cotone, carta, inchiostri, grafite, penna biro, cemento, argilla  53x60x6 cm
“Storia minima 1 - Beyond boundaries” Legno, smalto acrilico, stoffa, cotone, carta, inchiostri, grafite, penna biro, cemento, argilla 53x60x6 cm

All’interno di un cassetto tipografico è ricreata una sorta di wunderkammer fatta di vuoti multipli. Alcuni restano tali, inabitati, altri invece sono occupati da tessuti, carte, disegni vari, incisioni calcografiche, sculture in argilla e cemento. Sono riproduzioni di semplici organismi o animali più complessi, le cui forme, a tratti surreali, alludono a individui confinati in uno spazio dato dell’esistenza. La loro disposizione, che non segue un preciso ordine, è metafora della molteplicità del presente che sfugge ad ogni classificazione. Le minime storie raccontano solitudine; nella fredda geometria si fa spazio l’intimità, la storia autentica di ogni creatura, le identità intrappolate nella ordinata varietà del mondo. È la vita in un luogo qualunque, in uno spazio qualunque. In una società liquida, in cui pensiamo di essere liberi, siamo limitati dai confini del caso, dalle barriere dei pregiudizi, e non possiamo o non vogliamo superare l’immobilità della nostra condizione. Il tentativo, seppure accennato, di uscire dal rigore formale e invadere, anche solo di poco, lo spazio possibile dell’alterità, è già un passo verso l’oltre e l’altrove. 


“Trap to sacrifice”- Installazione 50X160x10 cm ca.  Materiali vari: legno, filo metallico, ferro, stoffa, argilla, grafite, resina, smalto acrilico, inchiostri, carta
“Trap to sacrifice”- Installazione 50X160x10 cm ca. Materiali vari: legno, filo metallico, ferro, stoffa, argilla, grafite, resina, smalto acrilico, inchiostri, carta



Si compone di 4 cofanetti in legno smontati con chiusure metalliche manomesse e invertite. 

Gli uccelli, modellati in argilla e trattenuti sospesi da un filo in ferro dorato, simboleggiano l’allegria e il canto, la fecondità e la fragilità e sono metafore della bellezza. Questi erano gli animali sacri ad Afrodite, dea dell’amore. Il filo allude ad un legame solo apparentemente prezioso, in realtà soffocante e violento. 

Sulla parte frontale dei coperchi sono dipinti dei foglietti che recano alcune frasi 

“trappola” delle relazioni affettive: “I can’t live without you - if you leave me I will kill myself - I love you more than my life”.

I tessuti, le carte e il legno sono materiali che ricreano ambienti protettivi, quelli in cui generalmente si verifica la violenza domestica.

All’interno delle cornici modellate in argilla, ci sono piccoli disegni anatomici realizzati con grafite e penna a sfera su carta riciclata. 


“Bianca e volta”- 2022 -Tele di cotone, inchiostri, grafite, carta, resina epossidica, polvere di cemento, argilla polimerica, smalto
“Bianca e volta”- 2022 -Tele di cotone, inchiostri, grafite, carta, resina epossidica, polvere di cemento, argilla polimerica, smalto

Dietro alle teche di vetro del museo sono custoditi i ritrovamenti che appartengono ad un tempo lontano. Immobili e immutabili evocano ancora emozioni. Davanti ci siamo noi a decifrarne i significati; la storia di quei frammenti si riflette nella nostra vita. Ci portiamo via almeno un ricordo da conservare, interrotto nella memoria… Il tempo passa e i dettagli si perdono, i colori sbiadiscono. Distruzioni, ricostruzioni e poi ancora distruzioni e nuove costruzioni si sedimentano. Segni e polvere si accumulano sulle pagine del tempo.

Bianco e nero, vuoto e pieno, recto e verso: qualcosa è destinato a diventare Mito e qualcos’altro invece è destinato all’oblio. E noi, nella ricerca della nostra stessa identità, non viviamo anche il conflitto degli opposti? Cosa scegliamo di conservare? Volo o caduta; forza o fragilità; pienezza o anche vuoto. La storia dell’uomo si costruisce tra tensioni incessanti, mentre cerchiamo di dare una direzione all’esistenza. Le falene cadute simboleggiano la trasformazione, il tentativo di libertà dei deportati, lo spirito immortale degli antenati.  

Il colore delle parti traslucide e in trasparenza è influenzato dall’ambiente e dalle condizioni di luce. Si può osservare da due lati, non c’è un punto di vista privilegiato, piuttosto una visione esclude contemporaneamente l’altra quindi bisogna girarle intorno. I frammenti inglobati nella resina sono disegni su tela e carta ispirati da alcuni dei reperti archeologici del museo di Fregellae, ma sfregiati e spersonalizzati. Bianca e volta è un termine usato in tipografia per designare le due facciate contrapposte di un foglio. 


“Ma liberaci dal male”  Installazione Materiali vari (Legno di recupero, stoffe, carte, penna a sfera e grafite, cera, smalto acrilico, argilla, filo di rame, cordoni intrecciati e combusti) 110x110x10 cm ca. 2022
“Ma liberaci dal male” Installazione Materiali vari (Legno di recupero, stoffe, carte, penna a sfera e grafite, cera, smalto acrilico, argilla, filo di rame, cordoni intrecciati e combusti) 110x110x10 cm ca. 2022

Questa installazione è costituita da diversi elementi, disegni su carta e cartone, piccole sculture in argilla, fili metallici, stoffe e corde. Le nicchie in legno con immagini devozionali rievocano tradizionali edicole votive, sebbene trasfigurate. L’opera si riferisce ad alcune recenti notizie scientifiche. Un embrione di topo è stato impiegato per generare milioni di cellule staminali umane, utilizzate per curare malattie mortali, tra cui il cancro.

Altri scienziati sono invece riusciti addirittura a far crescere embrioni completamente sintetici di topo aggirando la necessità di fecondazione.

Entrambi i risultati aprono interrogativi importanti sulla possibilità che si possa un giorno essere generati senza più bisogno di una madre biologica.

Forse le malattie saranno eradicate dal mondo e saremo per sempre liberi dal male fisico.  O forse un male peggiore nascerà dal tentativo di sciogliere il legame tra Dio e l’uomo se la vita non incominciasse più con un nodo, fatto dall’ostetrica all’ombelico. 

Un grande mistero collega il volere divino e il libero arbitrio, dove inizia l’uno e finisce l’altro…


Verso le costellazioni -ferro, carta, legno, semi.  Dimensioni ambientali
“Un viaggio interno verso le costellazioni,
un interminabile ciclo di vite ci accoglie ogni giorno ed ogni notte,
fluttuando tra malinconia ed allegria.
Il vento infinito dell'amore contro ogni guerra ci fortifica.
L'amore è più forte di mille atomiche 
e resterà così inalterato nel tempo.”
Questa installazione è stata realizzata nel novembre 2009 in un antico casale di Fumone (FR). 
Si compone di 100 gru di carta vietrificate, inserite su fili di ferro, che nascono dai semi di grano, e s'innalzano verso il cielo. La struttura è disposta a cerchio e permette al fruitore di girarle intorno.

Di infiniti atomi il cuore - installazione - stampa di disegni originali su carta traslucida, terra, acciaio
Di infiniti atomi il cuore - installazione - stampa di disegni originali su carta traslucida, terra, acciaio

“Sorgenti” - installazione - carta traslucida
“Sorgenti” - installazione - carta traslucida

“IDEM” - installazione - stampa su carta traslucida
“IDEM” - installazione - stampa su carta traslucida